Vivere a due passi dall’arte di Leonardo
Un quartiere che ispira
Un’opera iconica, citata anche da Andy Warhol, in un quartiere ricco di storia ma incredibilmente attuale.
Quando si pensa a Milano, l’immaginario va a una città produttiva, culla delle nuove tendenze e proiettata verso il futuro. Tutto vero, anche nel passato. Molti artisti furono attirati da questa città e alcune opere sono tra le più visitate e amate al mondo. Una tra queste è senz’altro l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Dipinta alla fine del XV secolo, è conservata nell’ex refettorio rinascimentale del convento, adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie. Da secoli quest’opera incanta i visitatori di tutto il mondo. È anche fonte di ispirazione per artisti e scrittori, basti pensare al famoso bestseller di Dan Brown, Il Codice Da Vinci, che si rifà a questo dipinto.
Una tecnica molto particolare
Pur essendo un dipinto su muro, il Cenacolo non è un affresco: è infatti una tempera mista su gesso. Questa tecnica sperimentale utilizzata da Leonardo si rivelò però molto fragile e particolarmente soggetta ai deterioramenti.
Nel 1566, dopo soli settant’anni dalla sua realizzazione, il grande critico d’arte Giorgio Vasari scriverà che del Cenacolo “non si scorge più [nulla] se non una macchia abbagliata”
Una storia travagliata
Il rapido declino portò a un continuo ritocco del dipinto, anche da parte di artisti poco dotati, che portò a una sovrapposizione di “falsi“ sull’originale.
Durante la seconda guerra mondiale la chiesa di Santa Maria delle Grazie venne bombardata: una parete del refettorio crollò e il dipinto venne protetto con dei sacchi di sabbia. Con l’ultimo restauro, durato dal 1977 al 1999, si è cercato di asportare tutti gli strati pittorici non autografi e di riportare l’opera Leonardesca alla sua originale bellezza.
Un tesoro in un quartiere gioiello
L’Ultima Cena è custodita in uno dei quartieri più chic di Milano, con residenze da sogno, molte in stile liberty.
Con una piacevole passeggiata, è possibile ammirare, tra le tante, le facciate di casa Vanoni-Tarolli, realizzata nel 1902 da Alfredo Menni nello stile del Liberty più pulito e floreale, di Casa Apostolo, disegnata da Ulisse Stacchini, e del Villino “Maria Luisa” con i suoi splendidi mosaici.
Vicino al centro e a ogni servizio
Il quartiere Magenta – San Vittore è una zona leggermente staccata dal centro, a pochi passi dal Castello Sforzesco.
Grazie alla sua posizione gode d’ogni genere di servizio e di un enorme rete di trasporti, anche extraurbani, come lo scalo delle Ferrovie Nord Milano.
È anche a ridosso del grande spazio verde di Parco Sempione, un luogo ideale dove passeggiare in tranquillità, svolgere attività sportiva o giocare con i bambini.
Inoltre, è prevista la riqualificazione dell’ingresso alla stazione metropolitana Sant’Ambrogio: qui verrà creato un collegamento diretto con il sagrato di Sant’Ambrogio e la piazza adiacente all’Università Cattolica.
Ma soprattutto diventerà anche stazione della linea M4; che porterà direttamente all’aeroporto di Linate.
All’interno del quartiere si trova anche l’Università Cattolica, una tra le migliori università private italiane, in grado di attirare studenti da tutto il mondo.
Ideale per le famiglie, grazie anche ai tanti servizi di quartiere, è anche la scelta ottimale per gli studenti fuorisede più facoltosi.
Acquistare qui un immobile è una scelta forse onerosa, ma che ripagherà con un valore costante nel tempo.